Osservando il lavoro degli amici del team NCD mi torna in mente il payoff di un famoso spot anni 90 che più o meno recitava così ” la passione per la terra porta solo buoni frutti”; nel caso dei Nostri, più propriamente è la forte passione per l’ambiente acquatico che stimola sempre nuove iniziative per la promozione e la conservazione del nostro territorio.
La nuova iniziativa, in sintesi, prevede una mappatura del Molo di Tavernola che permetta di raccogliere, oltre alle profondità, le distanze e gli azimut che mettono in relazione tra di loro e con il fondale stesso i diversi reperti che compongono questo sito di immersione; i dati così raccolti potranno essere inseriti in un software di modeling che permetterà di costruire una riproduzione in 3D del sito. L’appuntamento per muovere i primi passi verso questo nuovo ambizioso obiettivo è fissato per sabato pomeriggio, NCD si presenta in forze con Tato, Red1, Wally e Ando che, avendo seguito un seminario GUE sulla mappatura dei fondali, avrà l’onere di trasferire al gruppo le procedure e le nozioni utili allo scopo; al team NCD si aggiungono in acqua Fabry (Fellini) ed il sottoscritto (Leo), mentre Susy rimane in superficie per fare un pò di fotografie.
Io e Fabrizio decidiamo di andare sul posto un po’ in anticipo rispetto all’orario convenuto, per prepararsi psicologicamente e per assemblare la nostra attrezzatura. Nonostante il calo delle temperature verificato nei giorni precedenti, la giornata si presenta molto gradevole, tuttavia, forse a segnare la fine della stagione estiva, troviamo un lungolago semideserto, cosa che ci permette di trovare comodamente parcheggio per le nostre auto e per il Nautilus. Scaricate e montate le attrezzature siamo pronti per un briefing molto particolare e più lungo del solito: oltre alla classica pianificazione dell’immersione, Ando ha l’ingrato compito di spiegare come gestire la mappatura dei dati rilevanti per questa iniziativa, compreso nel pacchetto anche un ripasso delle procedure di utilizzo del reel.
L’obiettivo della giornata è in effetti quello di condividere il modus operandi e di fare una prima esperienza pratica in acqua. Stabiliamo ovviamente anche i team e i compiti: Red1 e Fabry sono il primo Team ed hanno il compito di stendere il reel creando un campo provvisorio tra l’ingresso, la Fiesta, il Big Gun ed il motore, Tato e Ando costituiscono il Team numero 2 ed hanno il compito di stendere una bindella di misurazione e registrare i dati, il terzo Team costituito da Wally è da me ha l’incarico di verificare il recupero della bindella e di fare una seconda misurazione degli Azimut ( come backup in per una verifica dell’accuratezza dei rilievi). Dalla teoria si passa poi alla pratica, Red e Fabri in poco tempo riescono a sagolare buona parte del percorso, gli altri due team seguono svolgendo i rispettivi compiti in maniera zelante, anche le procedure di comunicazione stabilite, (sfruttando la bindella come elemento di connessione) sembrano funzionare abbastanza bene. Tutto procede a gonfie vele fino a quando accade l’imponderabile: un problema tecnico al Reel principale ci costringe a ripiegare con un leggero anticipo rispetto a quanto pianificato. Una volta tornati in superficie ci dedichiamo al ripristino delle attrezzature utilizzate, in maniera particolare il reel di Ando bisognoso di cure. Dopo un breve momento di delusione per l’incidente con il reel, il mood è molto positivo è infatti opinione di tutti che la giornata sia stata molto utile per costruire competenze ed esperienze necessarie per proseguire e portare a termine questa entusiasmante iniziativa.