Unire due punti, tracciare una linea immaginaria e percorrerla. A volte questo diventa il tema delle nostre immersioni. Il ritrovo è come al solito al Covo.
Purtroppo, all’ultimo momento riceviamo notizia da Ferruccio che non è al top e quindi rinuncia suo malgrado all’immersione. Peccato, sarà per la prossima. Togliamo quindi dal Nautilus due dei sei scooter Suex che avevamo preparato. Lasciamo ” solo ” i quattro Suex XK, si profila una scooterata ad alta velocità. Partiamo puntuali con destinazione Castro, una zona che non visitiamo di frequente. Armando e Fabrizio a bordo del Nautilus. Tato e Paolo con l’auto. Scegliamo due itinerari diversi per raggiungere il punto d’incontro. Tato e Paolo arrivano per primi ( di solo un minuto ) ma fingono in modo maldestro di essere lì da una vita ad aspettarci. Fingiamo di credergli. Lasciamo la macchina di Paolo dopo la galleria sulla SS469 in zona Bogn. Con il furgone andiamo in direzione nord, verso Castro per oltre 2 Km. Su gentile concessione di un locale centro velico sportivo usufruiamo di un facile e sicuro accesso al lago.
Rapidamente prepariamo tutta l’attrezzatura e, fatti i controlli si parte. Obiettivo dell’immersione è perlustrare il tratto di lago tra il centro velico e la baia del Bogn dove ci attenderà l’auto di Paolo, vedere posti nuovi e verificare eventuali presenze di reti da pesca abbandonate. Profondità media pianificata 45 m. Tempo di fondo 40 minuti.
La distanza tra i due punti è di circa 2.000 mt. All’inizio la visibilità non è buona ma, appena superiamo il 25 metri migliora. Fabrizio e Paolo, con i circuiti aperti formano la squadra 1. A seguire , a vista dei primi, Tato e Armando con i Reb che formano la squadra 2. Con Tato tentiamo di stare a stretto contatto con la squadra 1 ma la turbolenza dei loro XK ci costringe a distanziarci leggermente. I due ” fuggiaschi” della squadra 1 spingono gli Suex ben oltre i 65 metri al minuto. Poco dopo la partenza incontriamo un ammasso enorme di auto. A seguire una parete che possiamo definire quantomeno splendida. Roccia compatta e quasi verticale. Merita una nuova visita! Al 35° minuto Fabrizio raggiunge il minimum gas e cominciamo la risalita. Raggiunti i 21 metri la squadra 1 passa al gas decompressivo (ean 50). Piano piano risaliamo sino ai 6 metri. A quel punto riprendiamo lentamente a scooterare con una temperatura dell’acqua piuttosto gradevole, Tato e Fabrizio l’apprezzano in maniera particolare visto che hanno i sottomuta bagnati. Io esco perfettamente asciutto, ho già dato del mio due settimane fa :-)))) e direi che va bene così! Immaginiamo però di aver probabilmente superato il punto di uscita. Tato propone di ritornare sui nostri passi ed infatti ha ragione. Eccoci riemergere dopo poco nella splendida baia, il nostro punto di arrivo.
Rapidamente ci togliamo l’attrezzatura mentre Paolo e Tato vanno a recuperare il Nautilus. Con Fabrizio prepariamo tutta l’attrezzatura per il carico. Si fa tardi ed il buio incombe. La piccola baia diventa sempre più bella ed affascinante con questa flebile luce…ma è tempo di andare. Paolo ci saluta e corre verso casa. Il resto del gruppo, in corsa verso casa si concede comunque uno spuntino d’asporto sulla via del ritorno. I telefonini cominciano a suonare “a che punto sei?, quando arrivi? , tutto bene ?”. Si tutto perfetto, una nuova piccola avventura si è conclusa tra divertimento, nuove scoperte e buoni amici. Ci sono ancora molti punti che aspettano di essere uniti. Alla prossima ….scoperta. [Ando].