UNA FRUTTUOSA COLLABORAZIONE – 24/10/15

UNA FRUTTUOSA COLLABORAZIONE – 24/10/15

NCD con Polizia Provinciale e Guardia Costiera Sebino

Da quasi un anno, durante le nostre immersioni periodiche di controllo delle stazioni in località “Corno” di Predore, troviamo una rete (tra le stazioni 3 e 4) che ci toglie tranquillità durante il percorso e soprattutto continua a catturare pesci. Nei primi periodi la presenza della rete era saltuaria, alcune volte c’era altre volte spariva (forse pesca abusiva ????).

Ultimamente, guarda caso dopo il periodo del tragico incidente al sub a Tavernola (L’eco di Bergamo del 05/01/2015) la rete sembra essere stata abbandonata, ed è sempre presente continuando a catturare la fauna ittica che muore all’interno della stessa, ed a disturbare il nostro tragitto. Stanchi della situazione, proviamo dapprima il recupero da sott’acqua. Ci coordiniamo con una squadra che prova il taglio ed il recupero in appositi sacchi, ed una squadra che vigila dall’esterno la zona d’operazione, pronta ad intervenire in caso di necessità o difficoltà. Purtroppo l’operazione si rivela più complicata del previsto, la sensazione del disagio (provata personalmente), di sentirsi avvolto dalla rete non è assolutamente simpatica. Si decide quindi di provare una nuova strategia.

Tramite i contatti con degli amici della Guardia Costiera Ausiliaria Lombardia C. O. Sebino – Lago d’Iseo, contattiamo la Polizia Provinciale di Bergamo. Entrambi gli enti danno la loro piena disponibilità al recupero nonostante i loro complessi impegni. Organizziamo quindi, in comune accordo, la giornata di sabato 24/10/2015 per l’operazione. Come gruppo NCD prepariamo nei vari incontri precedenti, la pianificazione dell’operazione, quindi ci presentiamo in forze (Ando, Fabri, Foxed, Red1, Steve, Tato, W67) sabato alle 13 presso la Baia dei Surfisti (“Corno” di Predore.) Appena arrivati, ci attende Diego Nolli (Capo Centro Guardia Costiera), subito raggiunto dal vice capo Eliseo Colleoni. Mentre scarichiamo e prepariamo l’attrezzatura ci raggiunge la barca della Polizia Provinciale, con il nostro contatto Lorenzo Ziboni. Dopo i saluti di rito, subito facciamo il briefing per coordinare le operazioni:

– Ando e Tato con i rebreather (Prima squadra) documenteranno con delle riprese video la posizione della rete ed individueranno il punto dove effettuare il tiro di recupero.

– Fabri, Red1, Steve e W67 con Bibo caricati a trimix e stage ad ean 50.(seconda squadra) raggiungerà a quota visibilità il punto individuato tra le stazioni 3-4, e, appena in vista del pedagno lanciato dalla prima squadra, scenderà con i palloni per il recupero della prima rete; poi proseguirà alla volta della seconda rete.

– La Polizia Provinciale raggiungerà il punto stabilito con la barca pronta al recupero dei palloni e delle reti.

– La Guardia Costiera coordinerà le operazioni ed il supporto di superficie dalla pista ciclabile che costeggia il tratto di lago interessato.

– Foxed effettuerà le foto ed il video esterno e farà da supporto, sempre dalla pista ciclabile, in collaborazione con la Guardia Costiera. Il piano sembra ben chiaro a tutti per cui dopo la vestizione, entriamo in acqua e facciamo i controlli di rito (gue-edge.). Ultimo ripasso del piano ….. Pronti …. Giù

Ando e Tato (prima squadra) si inabissano mentre Fabri, Steve, Wally 67 ed io, procediamo a quota visibilità, (stranamente oggi molto buona) tra gli 8- 10 metri. Dopo i 13 minuti di scooterata pattuiti risaliamo in superficie. In attesa del pedagno ci rilassiamo e riprendiamo W67 che, contrariamente a quando stabilito, durante la traversata, si è messo in testa ed ha tentato una fuga sugli altri. In attesa ed in totale relax, scambiamo cicalecci con la Guardia Costiera e Foxed (sulla sponda del lago) e la Polizia Provinciale sulla barca. Dopo una decina di minuti Red1 avvista il pedagno a circa 100 mt dalla nostra posizione. Subito accendiamo gli scooter e partiamo come levrieri in caccia della lepre; ci raggruppiamo intorno alla preda, controlli di rito, e ci immergiamo lungo la sagola. Arrivati a circa 50 mt. raggiungiamo la coda della sagola e la cima della rete; … Fabri saluta Tato che si allontana con Ando per le loro tappe di decompressione, mentre W67 e Red1 agganciano il pallone, sotto il vigile controllo di Steve. Gonfiando, con la stage di supporto, lentamente (apri, chiudi, scarica la sola pressione del gas del tubo) onde evitare auto erogazione, mettiamo in tensione il pallone. Controllata la posizione dei vari subacquei, si dà l’ultima pompata,….. la rete comincia a salire e subito c’è il fuggi fuggi dei sub, onde evitare impigliamenti ed indesiderate risalite non pianificate.

Da lontano ed in sicurezza vediamo salire completamente la rete, quindi risaliamo lentamente a quota 28 mt. per raggiungere il secondo punto della pianificazione. Trovato il vespa in cui è impigliato il secondo tratto di rete, agganciamo il secondo pallone, e lo prepariamo in tensione (come da esperienza precedente), tagliamo le parti impigliate, e controllata la posizione dei vari subacquei, si dà l’ultima pompata, la seconda rete comincia a salire con un rumore di continuo strappo, solito fuggi fuggi dei subbi, ed una volta raggruppati sott’acqua lontani dalla rete, tranquillamente ci allontaniamo contenti di aver fatto un ottimo lavoro.

Risaliamo secondo le tappe stabilite e a 21 mt. switchiamo con l’EAN 50 e proseguiamo con la risalita controllata. Ai 12 mt. riaccendiamo gli scooter e rientriamo al punto di partenza, non perdendo l’occasione di recuperare una bella ancora da 10 kg che Fabri trova e recupera a fatica, con il supporto e le sgomitate degli altri del gruppo. Risaliamo in superficie e tutti contenti ed anche un pò gasati (sembriamo quasi dei subacquei seri) ci complimentiamo con gli altri del gruppo. Chiediamo notizie sui due palloni, ma la Polizia ci dice…“ma quale secondo pallone, in superficie ne è arrivato solo uno”… Nooooooo !!!!!… il secondo pallone, e di conseguenza la seconda rete non è arrivata in superficie…. momenti di panico e sconforto… Ci guardiamo stupiti e delusi ….. Steve e Fabri hanno già sganciato i Bibo, Ando e Tato stanno ancora effettuando le tappe di decompressione….. Colleoni afferma “ragazzi non c’è problema, organizziamo un prossimo recupero” W67 e Red1 pensano “Colleoni non conosci Tato se gli abbandoniamo il pallone ci fà un c..o tanto”….. Questi ultimi si guardano negli occhi e, oramai in comunicazione telepatica, chiedono alla Polizia “ci portate con la barca al punto 2 di recupero ???? “ .. la Polizia risponde affermativamente, i due sub salgono sulla barca, la Guardia Costiera si muove subito verso il punto per dare indicazione e si parte a completare l’operazione.

Ai due sub la barca sembra volare e raggiunto il punto, W67 e Red1 si lanciano dalla barca, agganciano la stage e si inabissano nuovamente. Seguendo la parete (tra l’altro oggi veramente stupenda per la visibilità) raggiungiamo il punto a 27 mt e vediamo la rete in tensione con una parte della sagola attorcigliata intorno ad un masso; Red1 ferma ed allontana leggermente W67, estrae la sua scimitarra (coltellino da 10 cm in ceramica appena riacquistato) e con un colpo da perfetto samurai taglia la cima che sale velocemente verso la superficie. Finalmente obbiettivo raggiunto….. Stupefacente durante la risalita W67 , che, con il suo nuovo fiammante computer, detta a Red1 i tempi di risalita (da non credere per chi lo conosce). Arrivati in superficie con molta calma e molto soddisfatti, chiediamo notizie del recupero … Tutto ok … La Polizia ci lancia una cima e ci trascina al punto di partenza (non senza affumicare i due subacquei con il loro motore probabilmente al limite dei parametri di inquinamento), per cui W67 Red1, imboccano l’erogatore dell’EAN 50 e si fanno trascinare semi sommersi ed in tutta sicurezza. Finalmente ci troviamo tutti alla Baia dei surfisti, visioniamo le reti recuperate…, la Polizia ci comunica la lieta notizia che il Salmerino imprigionato nelle reti da due giorni lo hanno liberato in quanto ancora vivo. Ci scambiamo i complimenti tutti felici e contenti (come dice il Papi “Vado matto per i piani ben riusciti”), Tato conferma la nostra teoria specificando che se non avessimo recuperato subito il secondo pallone non ci avrebbe fatto un c..o tanto, ma di più…. Come si suol dire tutto è bene quel che finisce bene…

Un’altra bella giornata spesa alla tutela del “nostro” Lago. Ci sono altre reti disperse nel tratto che dal “Corno” porta a Tavernola e saranno sicuramente un prossimo obbiettivo dell’NCD. Stanchi e soddisfatti si torna a casa dopo esserci rifocillati con il vettovagliamento procurato da Foxed (che per farcelo gustare completamente ha pensato bene di rientrare velocemente a Bergamo per accompagnare Steve, portandosi via anche le chiavi dell’NCD’s mobile e della macchina di W67). Fortunatamente dopo circa un’ora ci ha raggiunto concedendoci la possibilità di rientrare dalle nostre famiglie. (a tarda serata con la completa soddisfazione Arrabbiatodelle nostre mogli !!!!)

Un Sentito ringraziamento a tutti e nel dettaglio (sperando di non dimenticare nessuno):

– L’equipaggio della Polizia Provinciale di Bergamo (supporto di superficie sulla barca)

– La Guardia Costiera Ausiliaria Lombardia C. O. Sebino – Lago d’Iseo (Logistica e supporto di superficie)

– Ando (Reb Diver – Videoriprese)

– Fabri (Diver)

– Foxed (Fotografo e Logistica)

– Red1 (Diver)

– Steve (subacqueo)

– Tato (Reb Diver)

– W67 (subacqueo)

– Zio Ferru (oggi assente causa impegni lavorativi, ma sempre presente nelle fasi di preparazione.)

Alla prossima……

RED1 Fico