N.C.D. SULL’ HAVEN
Finalmente, dopo più di due anni dal primo approccio alla subacquea “Tecnica” (ottobre 2010), vissuti attraverso molte peripezie, corsi di miglioramento, approfonditi studi sulle miscele dei gas, conseguimento di vari brevetti, nonché estenuanti sessioni di addestramento, raggiungiamo il nostro obiettivo primario:
Per preparare tutto al meglio fissiamo il ritrovo al covo per la sera di martedì 21/05/2013……. Alla mattina dello stesso giorno, ci svegliamo con un messaggio corredato di foto che riporta la sorpresa del compressore smontato dal Tato per problemi di condensa all’ interno del circuito.
Tra varie comunicazioni durante la giornata… [[ Oh oh… Houston! Abbiamo un problema …… non c’è problema Apollo 13, stasera lo sistemiamo (Fidati) ……. ]] …..ci troviamo in serata e dapprima ripristiniamo il compressore, cambiamo i filtri, e poi…., tra mille calcoli, tabelle, centraline, qualche formula magica, nonché imprecazioni a gogò del Papi, ……riusciamo a caricare 5 Bibo con Trimix 18/45; altri 2 saranno completati giovedì sera. Vengono inoltre preparate anche 7 stages EAN 50
Finalmente è arrivato il fatidico giorno… Ci troviamo al covo alle 5,30 (questa volta veramente all’ alba) di Domenica 26/05/2013 (data da memorizzare per il grande evento). Controlliamo il carico sulla NCD’s Mobile, posizioniamo alcune ceste ed altre attrezzature sul bolide dello Zio Ferru, e alla fine partiamo per Arenzano (GE)
Durante il viaggio, ripassiamo la tabella con il profilo dell’immersione e rivediamo il goal della medesima:
Durante il viaggio, ripassiamo la tabella con il profilo dell’immersione e rivediamo il goal della medesima:
veloce seguendo il castello sino al ponte della nave a -54 mt. Scooterata verso la prua della stessa (o meglio a quello che ne rimane), rientro verso il castello e risalita secondo tabella:
Arriviamo ad Arenzano e troviamo il gruppo del Dir Bergamo (No-limit and company) intento a scaricare l’attrezzatura.
Scambiati i dovuti convenevoli (baci ed abbracci), scarichiamo tutto il nostro bagaglio: Bibo, Stages, Scooters, Ceste, Mute, etc… e carichiamo il necessario sul gommone (ultimo modello super ecologico, solo un pò fumoso) predisposto al molo pronto ad accoglierci.
Salutiamo il comandante, chiediamo delucidazioni sull’organizzazione, effettuiamo il Briefing, e ci vestiamo (sotto il controllo attento dello Zio Puffo).
Saliamo sull’ imbarcazione, e partiamo per il punto di immersione che raggiungiamo in circa 10 min. di navigazione…..
Durante la traversata, effettuiamo gli ultimi controlli, ci scambiamo i consigli e le considerazioni finali…………
Arrivati al luogo preciso, iniziamo a scendere in acqua; i grandi Papi e Zio Ferru, ci calano le stages e gli scooters, poi ci raggiungono ed effettuiamo il Gue-Edge tutti insieme.
Finalmente scarichiamo i Gav e ci inoltriamo negli abissi per l’esplorazione. Mentre scendiamo, ci accorgiamo “quasi” subito che Foxed ha problemi di compensazione (qualche segnale era già pervenuto e non era sfuggito all’ attento occhio del Dive Master………….. ma che c…!!!!).
Mentre Tato risale “leggermente” per sincerarsi delle condizioni del subacqueo in difficoltà il resto del gruppo attende il da farsi.
I problemi non passano e Foxed decide di rientrare all’ imbarcazione. Il gruppo riprende l’inabissamento cambiando però seduta stante il programma, avendo perso circa otto minuti di quanto stabilito nel profilo, in attesa della soluzione del problema inaspettato.
Si decide di raggiungere il ponte, ma invece di percorrerlo, lo si perlustra per il tempo rimanente a disposizione, e poi si risale dall’ interno del castello.
E’ veramente imponente: circa 51 mt. in larghezza, 230 mt. di lunghezza (dei 344 metri di costruzione), poichè nell’operazione di traino si staccò la parte prodiera dello scafo (un troncone lungo più o meno 100 metri), che si inabissò intorno ai 490 metri di profondità.
Le profondità che si possono toccare vanno:
Indipendentemente dai dati tecnici (deformazione professionale) la sensazione di sentirsi piccoli, rispetto a questo “mostro marino” è veramente forte.
Al raggiungimento del ponte, lo esploriamo trasversalmente, e ci fermiamo ad ispezionare un accesso alle stive veramente imponente. Restiamo estasiati nella perlustrazione, e la sola attenzione di Steve al tempo, ci richiama alla tabella prestabilita. A malincuore lasciamo la vista sulle stive e risaliamo continuando la perlustrazione.
Siamo circondati da nuvole di pesci (castagnole, pesce azzurro etc.), uno spettacolo veramente emozionante!!!!!.
Durante la risalita, vediamo e scrutiamo i vari ponti:
Barche (-52 m.),…. Sotto Ufficiali (-49 m.),…. Ufficiali (-46 m.),…. Direttore Macchine (-44 m.),…. Comandante (-41 m.).
Controlliamo la tabella ed effettuiamo il primo deep stop per 30 sec a -39, pressa poco all’ altezza della plancia (ponte di comando), che è tutta circondata da ampi finestroni, nella quale accediamo e vediamo sull’alloggiamento del timone la statuetta del Gesù Bambino di Praga, al quale è consacrata la città di Arenzano.
Ci alziamo dal ponte e riprendiamo la risalita prestabilita 1 min a -36, un’ altro a -33; qui ci stacchiamo dall’ enorme relitto e continuiamo a risalire nell’ immenso blu, dirigendoci verso la sagola di riferimento.
Altri step a -30, -27, -24, continuando ad osservare la stupenda sagoma della “Grande Signora”. Arriviamo alla tappa del Change con EAN 50 a -21, effettuiamo il cambio gas e ci fermiamo per i 5 min. prestabiliti.
Continuiamo la lenta risalita pinneggiando leggermente per vincere una debole corrente; in verità non tutti pinneggiano, qualcuno effettua qualche bracciata a stile libero, ma si dimentica di estasiarci con i suoi stili goliardici (dorso e delfino). Altri 5 min. a -18; 4 min. a -15, -12, -9, -6; 1 min. a -5, -4, -3, -2, -1, e purtroppo siamo già in superficie, dove ci attende il Capitano.
Saliamo malinconicamente sull’imbarcazione dopo circa 80 min. di un’immersione veramente fantastica.
Nella traversata di rientro, ci scambiamo le opinioni entusiastiche sull’esperienza appena vissuta ed un po’ ci mordiamo la lingua, per non attapirare il nostro fratellino Foxed che purtroppo è rimasto a “secco”. Una grande delusione per Lui, due anni di allenamento per restare un’ora e mezza su un’imbarcazione ferma in mezzo al mare, ma una grande prova di maturità subacquea (non si rischia un timpano per un’immersione). Comunque oramai abbiamo capito che possiamo affrontare a breve un’altra esperienza su questo stupendo relitto e ci organizzeremo per effettuarla il prima possibile tutti insieme.
Arrivati in porto smontiamo e laviamo le attrezzature, ci risciacquiamo a vicenda per ripulirci dal sale, e dopo una veloce doccia, ci rivestiamo da comuni mortali (BGUE ndr) e ci rechiamo presso un ristorante per il meritato banchetto di ristoro, non prima di aver effettuato la doverosa telefonata alle gentili consorti per tranquillizzarle sul nostro stato di salute.
Durante il pranzo continuiamo a scambiarci le impressioni e soprattutto una doverosa autocritica sui “piccoli errori” effettuati durante l’immersione, per migliorarci come singoli e soprattutto come squadra. Finito il pasto risaliamo sui nostri mezzi e qualcuno si attacca ad una “bottiglia salutare”, prima di effettuare il Turchino, per allentare la disidratabilità accumulata e per conciliare l’abbiocco dopo pasto.
Arriviamo in tempi abbastanza veloci al “Covo” dove scarichiamo tutta l’attrezzatura, e prepariamo la stessa per il prossimo impegno di martedì sera: proseguire il Project Baseline.
Un ringraziamento va anche alla Dir Bergamo, che ha organizzato l’uscita, ed alle fotografe presenti con loro…
Aspettiamo con ansia la prossima esperienza ed intanto ricordiamo i bei momenti dell’esperienza appena trascorsa !!!!!!!!
Stupenda esperienza
GAS: TRIMIX 18/45 + EAN 50
RT: 80′
Max. Prof. 54,8 m.
Min. Temp. 15°C