Ritrovo al covo alle 14:00. W67 chiama per comunicare la propria assenza, Foxed e’ al mare e Steve e’ in giro su due ruote dalle parti di Misano.
Presenti Fabri, Ferru, Red1 e Tato. Lo zio Ferru ci allieta della sua presenza ed oggi sara’ dei nostri per una scooterata fino alle guglie. Da quando hanno iniziato i lavori (ormai piu’ di due anni fa per quell’obbrobbio di struttura giusto all’uscita della galleria, non e’ piu’ possibile accedere alla spiaggetta che portava agilmente alle guglie.
Visto come si e’ comcluso lo scorso tentativo a causa della scarsissima visibilita’, decidiamo di entrare da MOLTO piu’ vicino.
Siamo costretti a portare l’attrezzatura giu’ per il letto di un torrente che (per fortuna) e’ in secca. Il percorso e’ ripido e scivoloso e scendere e’ difficoltoso e per nulla agevole.
Per fortuna nessuno scivola o cade e cosi’, nel corso di una mezz’ora, i quattro scooter ed i quattro gruppi sono sulla spiaggia.
Ci infiliamo le mute proprio quando il sole fa capolino dalla nuvole, giusto per farci sudare un pochino.
Terminiamo la vestizione alla spiaggetta e, una volta in acqua, ci sistemiamo comodi, godendo del refrigerio dell’acqua.
GUE-EDGE nel corso del quale definiamo obbiettivo e disposizione del team (Tato e Red1 davanti e Fabri e Ferru dietro) e decidiamo che, in funzione della visibilita’, ci trasferiremo sino alla parete ad una quota costante in modo che sia piu’ semplice ricongiungerci in caso di separazione.
Una volta esauriti i soliti controlli (Bubble &Flow check e dispiegamento della frusta) ci diamo l’ok e scendiamo.
La visibilita’ e’ davvero scarsa (max 3 metri) e dopo aver sistemato i cordini degli scooter, ci disponiamo in squadra ed iniziamo a scendere.
Fissiamo in 10 metri la quota di trasferimento, considerato che sembra non migliorare con la profondita’.
Un rapido ok e si parte. Ci rilassiamo e ci lasciamo trainare dagli scooters, mentre la sospensione ci corre incontro come una perfida nebbia. Il fondo scorre come una serie di macchie indistinte e solo l’apparire improvviso di qualche masso e di qualche copertone abbandonato rompe la monotonia del paesaggio.
In un paio di occasioni Tato e Red1 si fermano ad attendere qualche secondo Fabri e Ferru che si materializzano prima attraverso la luce delle loro HID e poi con i nasi degli scooters.
Finalmente arriviamo alla parete e quasi ci sbattiamo contro. Una piccola sosta per ricomporre la squadra e per espletare bisogni fisiologici e giu’ sino alla statua della madonnina. Da li, parete a destra, via fino alle guglie.
Quando le raggiungiamo lo spettacolo e’ imponente. Anche nella scarsissima visibilita’ quei monoliti di calcare candido e cesellato sono una scenografia di forte impatto. Chissa’ con una buona visibilita’ invernale che spettacolo sarebbero!
Con gli scooters giriamo velocemente intorno al ‘dito’ piu’ lungo alla massima profondita’ che il gas ci consente: una colonna di calcare che sale da piu’ di 50 metri in una verticalita’ impressionante… sembra un menhir gigante di Obelix 🙂 che sale dal buio!
Dopo aver raggiunto la guglia piu’ interna la risaliamo. Tato mima la conquista della vetta piantando un’invisibile bandiera NCD alla sommita’ della guglia.
Un paio di risate e di nuovo giriamo verso la parete e percorriamo tutto il calcare sino a che muore nel fango. Dietrofront e di nuovo passiamo tra le due guglie sorpassandole. Un fugace sguardo per cogliere l’immagine di quelle incredibili colonne e via sino a raggiungere di nuovo la madonnina.
Ricomponiamo il team e si riparte. Niente da segnalare a parte un vecchio forno rovesciato nella ghiaia della scarpata ed un’enorme e lungo catenone che troviamo verso i 15 netri. Risaliamo calcolando a ‘naso’ la distanza percorsa e, una volta stimato sufficiente il tempo trascorso, risaliamo.
Abbiamo oltrepassato il punto d’entrata di circa 200 metri che ripercorriamo a pelo d’acqua. Tato e RED1 recuperano la boa. Quando raggiungono la riva Fabri e’ gia’ sparito per il freddo patito. In effetti ha fatto davvero freddo! Quando risaliamo con qualche fatica il greto del torrente e scarichiamo i bibo dalle spalle, scopriamo che Tato e Ferru hanno avuto una bella sorpresa: tutti e due allagati 🙁
Rapida svestizione e recupero degli scooters. SI carica tutto sull’NCD mobile e tappa al Rapanui per una birretta in compagnia.
Il rientro al covo e’ tranquillo con la guida precisa ed accorta di Fabri. Una bella giornata ed un giretto da riproporre certamente al resto del gruppo.