Nella giornata del 9 novembre, il calendario delle nostre attività prevede il consueto monitoraggio delle stazioni Project Baseline installate nell’area del Corno di Predore. Qualche acciacco in via di risoluzione ed impegni di lavoro impediscono a buona parte del gruppo di contribuire alla giornata, pertanto la conta dei presenti è molto breve, Tato, Red1 e Leo, ma decidiamo comunque di confermare l’attività per evitare di impattare sugli altri eventi in programma nelle prossime settimane.
L’appuntamento al Covo è per le 07.30 dove Tato e Red si occupano di caricare sul Nautilus l’attrezzatura necessaria: 3 bibo con EAN32 e 3 bombolini saranno sufficienti per la nostra scooterata, mentre Leo raggiungerà il team direttamente sul posto.
Leo è il primo a raggiungere il Corno mentre dalle montagne che circondano il lago si alza un bel sole autunnale che promette di illuminare e riscaldare la nostra giornata.
Essendo solo in 3 ci dividiamo i compiti in questo modo: Tato si occupa delle riprese e soprattutto di gestire il Datalogger che da qualche tempo è diventato il fulcro dei nostri rilievi, permettendoci di registrare l’O2 disciolto nell’acqua, a Leo la gestione delle “siringhe” per la raccolta dei campioni di acqua ed il “back frogkick” per misurare la visibilità, mentre per Red il compito di registrare sul wet notes i dati e un ruolo di generale supervisione alla sicurezza durante i rilievi.
All’orario convenuto siamo tutti sul posto, giusto il tempo di parcheggiare ed assemblare l’attrezzatura e siamo in acqua.
Pronti, via…ma abbiamo un piccolo problema con la bindella per misurare la visibilità: non è in acqua con noi, purtroppo è rimasta sul Nautilus a causa di un errore “di gioventù” (normalmente è un compito affidato a Wally che oggi non è con noi), ma Tato in pochi minuti riemerge dai flutti e recupera la bindella.
Pronti via…stavolta cominciamo la discesa con il lago che ci accoglie con una visibilità discreta almeno nei primi metri per peggiorare in prossimità della Stazione #1 (18 mt) dove un nostro colpo di scooter solleva un po’ di sedimento che rende impossibile misurare la visibilità. Per non perdere tempo, decidiamo di proseguire per la #2 non appena il datalogger ha terminato il suo dovere, concordando di ritornate a misurare la visibilità al nostro ritorno, prima di riemergere.
Il tragitto di andata che attraversa le altre stazioni, almeno fino ai 30 metri, è caratterizzato da una limitata visibilità probabilmente causata dalle abbondanti e persistenti piogge che hanno interessato il nostro territori nelle ultime settimane e che hanno convogliato nel lago detriti e sedimenti provenienti dai rilievi circostanti. A rendere più interessante e divertente la nostra cavalcata ci hanno pensato i mezzi di trasporto: per l’occasione avevamo a disposizione dell’intero Team scooter performanti che ci hanno permesso di incrementare la velocità, riducendo i tempi di trasferimento ma al contempo rendendo un po’ più complessa la gestione del team.
Per godere di una buona visibilità dobbiamo attendere di trovare la stazione #4 (34 mt), la più profonda del nostro progetto, quella che non ci delude mai. Come per le altre stazioni, giusto il tempo perché il datalogger completi il suo ciclo di adattamento, rilevate visibilità e temperatura, ci avviamo verso la conclusione dei nostri rilievi alle stazioni #5 e #6, navigando in scarsa visibilità ma con la certezza della parete che accompagna da anni le nostre immersioni al Corno.