09/11/24 – PROJECT BASELINE

09/11/24 – PROJECT BASELINE

Nella giornata del 9 novembre, il calendario delle nostre attività prevede il consueto monitoraggio delle stazioni Project Baseline installate nell’area del Corno di Predore. Qualche acciacco in via di risoluzione ed impegni di lavoro impediscono a buona parte del gruppo di contribuire alla giornata, pertanto la conta dei presenti è molto breve, Tato, Red1 e Leo, ma decidiamo comunque di confermare l’attività per evitare di impattare sugli altri eventi in programma nelle prossime settimane.

L’appuntamento al Covo è per le 07.30 dove Tato e Red si occupano di caricare sul Nautilus l’attrezzatura necessaria: 3 bibo con EAN32 e 3 bombolini saranno sufficienti per la nostra scooterata, mentre Leo raggiungerà il team direttamente sul posto.

Leo è il primo a raggiungere il Corno mentre dalle montagne che circondano il lago si alza un bel sole autunnale che promette di illuminare e riscaldare la nostra giornata.

Essendo solo in 3 ci dividiamo i compiti in questo modo: Tato si occupa delle riprese e soprattutto di gestire il Datalogger che da qualche tempo è diventato il fulcro dei nostri rilievi, permettendoci di registrare l’O2 disciolto nell’acqua, a Leo la gestione delle “siringhe” per la raccolta dei campioni di acqua ed il “back frogkick” per misurare la visibilità, mentre per Red il compito di registrare sul wet notes i dati e un ruolo di generale supervisione alla sicurezza durante i rilievi.

All’orario convenuto siamo tutti sul posto, giusto il tempo di parcheggiare ed assemblare l’attrezzatura e siamo in acqua.

Pronti, via…ma abbiamo un piccolo problema con la bindella per misurare la visibilità: non è in acqua con noi, purtroppo è rimasta sul Nautilus a causa di un errore “di gioventù” (normalmente è un compito affidato a Wally che oggi non è con noi), ma Tato in pochi minuti riemerge dai flutti e recupera la bindella.

Pronti via…stavolta cominciamo la discesa con il lago che ci accoglie con una visibilità discreta almeno nei primi metri per peggiorare in prossimità della Stazione #1 (18 mt) dove un nostro colpo di scooter solleva un po’ di sedimento che rende impossibile misurare la visibilità. Per non perdere tempo, decidiamo di proseguire per la #2 non appena il datalogger ha terminato il suo dovere, concordando di ritornate a misurare la visibilità al nostro ritorno, prima di riemergere.

Il tragitto di andata che attraversa le altre stazioni, almeno fino ai 30 metri, è caratterizzato da una limitata visibilità probabilmente causata dalle abbondanti e persistenti piogge che hanno interessato il nostro territori nelle ultime settimane e che hanno convogliato nel lago detriti e sedimenti provenienti dai rilievi circostanti. A rendere più interessante e divertente la nostra cavalcata ci hanno pensato i mezzi di trasporto: per l’occasione avevamo a disposizione dell’intero Team scooter performanti che ci hanno permesso di incrementare la velocità, riducendo i tempi di trasferimento ma al contempo rendendo un po’ più complessa la gestione del team.

Per godere di una buona visibilità dobbiamo attendere di trovare la stazione #4 (34 mt), la più profonda del nostro progetto, quella che non ci delude mai. Come per le altre stazioni, giusto il tempo perché il datalogger completi il suo ciclo di adattamento, rilevate visibilità e temperatura, ci avviamo verso la conclusione dei nostri rilievi alle stazioni #5 e #6, navigando in scarsa visibilità ma con la certezza della parete che accompagna da anni le nostre immersioni al Corno.

Dopo aver completato le attività preso la stazione #6, un rapido cenno di Tato segnala che il datalogger ha terminato il suo rilievo, cominciamo la nostra cavalcata di ritorno, per certi versi la parte più rilassante dell’immersione: i task da svolgere sono alle nostre spalle e ci aspettano circa 25 minuti di “trigger time” ininterrotti a buona velocità, da godere mentre smaltiamo quel po’ di deco che abbiamo cumulato durante il tragitto di andata. E infatti è un momento speciale, il nostro lago ci fa l’ultimo regalo offrendoci una visibilità discreta tra i 10 metri e la superfice, ma tanto basta per concludere la nostra immersione con il sorriso.

 

Ma non è tutto! Arrivati alla “Finish Line” ci ricordiamo che abbiamo in sospeso il rilievo della viz alla Stazione #1, decidiamo di scendere ma il bombolino di Leo è KO e l’effetto ventosa a 10 mt è già tale da sconsigliare di scendere oltre. Ma è questione di pochi minuti, red1 armato di bindella raccoglie la viz alla Stazione #1. I dati per questo rilievo sono salvi e completi.

Terminiamo la giornata con un aperitivo vista Lago in pieno stile NCD: il kit completo prevede gli strumenti per analizzare i campioni di acqua prelevati alle varie stazioni per rilevare i parametri che da tempo monitoriamo, PH, conducibilità elettrica e frazione totale disciolta, certamente non possono mancare anche generi di conforto come una birra fresca e qualche stuzzichino.