Maestro non si nasce ma si diventa, e questo vale anche per i subacquei che amano impegnarsi in vari progetti. E quindi un’immersione di addestramento ogni tanto non può far male. Anzi! È un’azione di team building e consolida competenze particolarmente utili in situazioni di stress.
Così noi quattro (Susy, Leo, Red1 e Timo) ci siamo ritrovati verso le 9 del mattino nel noto sito di immersione di Vello, accanto al JazzCafè, pronti per un’immersione di addestramento. L’aria fresca e i 4 gradi di temperatura esterna ci facevano sperare in almeno qualche grado in più in acqua. Fortunatamente, la giornata sul lago d’Iseo era tersa e il sole ha fatto di tutto per far iniziare la giornata in modo perfetto.
Dopo un controllo accurato dell’attrezzatura e un breve briefing sulle esercitazioni previste, siamo partiti. Il programma prevedeva un breve giro lungo il pendio seguendo le sagole in direzione del segnale stradale posato a 30 m di profondità. Il piano prevedeva poi di eseguire gli esercizi sulla piattaforma a 6 metri. Per questo abbiamo definito in anticipo due coppie.
Oggi, altro che fuori, la visibilità sott’acqua non era particolarmente buona. Più andavamo in profondità e più la situazione peggiorava. E naturalmente diventava sempre più buio. Ma per questo avevamo con noi le nostre torce potenti.
Non appena abbiamo raggiunto la piattaforma, abbiamo iniziato gli esercizi. Mentre la prima parte dell’immersione si è concentrata sul controllo dell’assetto, sulla precisione dell’assetto e su un buon trim, durante la seconda parte l’attenzione si è concentrata su abilità ben definite. Il programma comprendeva i 5 esercizi di base, S-Drill, Valve-Drill, Stage handling e il lancio della pedagno (SMB-deploy) verso la superficie.
Questa abilità fondamentale è cruciale per immergersi in sicurezza a profondità maggiori e per essere preparati a situazioni impreviste. La leggera tensione ha presto lasciato il posto alla routine quando tutti hanno completato con successo gli esercizi. La coordinazione tra il gruppo ha funzionato bene, essendo poi anche una prova della fiducia all’interno del gruppo. Naturalmente, non tutto è stato sempre perfetto, ma è per questo che ci si esercita e si hanno anche argomenti per il successivo debriefing. Dopo circa 70 minuti, l’immersione è terminata, tutti gli esercizi sono stati completati, alcuni anche più volte, ed è arrivato il momento di tornare alla luce del sole.
Il ritorno in superficie non segnava solo la fine dell’immersione, ma anche la sensazione di essere ben preparati per le immersioni future.
Infine, dopo aver riposto l’attrezzatura, abbiamo concluso la giornata in un bar di Pisogne con un toast caldo e una bibita fresca.