ISOLA DELLE ROSE
Ad appesantire il clima di tensione tra lo Stato italiano e la Repubblica delle rose ci si misero anche i giornali. Chiaramente l’atmosfera sull’isola era eccentrica. Immaginatevi di essere a fine anni 60 nel bel mezzo del movimento HIPPIE, sole, musica, alcool come se non ci fosse un domani, belle FI….DANZATE a destra e a manca…. E fu così che alcuni giornalisti insinuarono che l’isola fosse in realtà un night o un bordello. Da lì a poco altre ipotesi presero piede, c’era chi sosteneva fosse un casinò (allora illegale in Italia), altri scrissero che era una radio pirata. Altri ancora, probabilmente perché si era nel bel mezzo della guerra fredda, dissero che era una base di attracco per sottomarini russi. Girò addirittura voce che gli americani temessero fosse un piccola Cuba in mezzo al mediterraneo, così si attivarono persino i servizi segreti italiani (che nel tempo hanno cambiato così tanti acronimi che l’unica cosa di segreto che hanno è come si chiamano).
Qualunque fosse il motivo reale, il governo italiano, complice anche l’idea che Rosa volesse vendere carburante senza accise, ritenne che l’Isola minasse la sicurezza nazionale e rispose rapidamente e con decisione. Martedì 25 giugno 1968, 55 giorni dopo la dichiarazione d’indipendenza, una decina di pilotine della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza circondarono la piattaforma e ne presero possesso. Fu vietato a chiunque di attraccare, e non fu nemmeno consentito al guardiano Pietro Ciavatta, unica persone al momento sull’isola, di sbarcare a terra. Solo l’11 luglio 1968, le autorità italiane permisero al guardiano dell’isola di tornare a Rimini.
La Repubblica andò in esilio e intraprese varie battaglie legali. Rosa le provò tutte per salvare l’isola, scrisse al Presidente della Repubblica per lamentarsi dell’invasione ma non ottenne nessuna risposta, provò a contattare anche il consiglio d’Europa a Strasburgo senza successo.
Alla fine non ci fu niente da fare, L’11 febbraio 1969 arrivò l’ordine di demolizione. I sommozzatori della Marina Militare Italiana (del G.O.S. – Gruppo Operativo Subacquei appartenente al COM.SUB.IN. – Comando Subacqueo Incursori “Teseo Tesei”) la minarono con 75 kg di esplosivo per palo (675 kg totali). Tuttavia, apparve subito evidente che l’ingegner Rosa aveva fatto bene i compiti a casa perché la piattaforma resistette a questa esplosione. Due giorni dopo vennero applicati per ogni palo 120 kg di esplosivo (1.080 kg totali), ma la nuova esplosione fece solo deformare la struttura portante dell’isola, senza farla cedere. Un po come Rocky dopo 15 riprese contro Ivan Drago!!
Nel frattempo alla marina dopo 1755 kg di esplosivo….
Alla fine, Mercoledì 26 febbraio 1969, una burrasca fece definitivamente inabissare l’Isola delle Rose. Dopo l’affondamento, le procedure di smantellamento e pulizia durarono circa quaranta giorni, fino alla metà di Aprile 1969. Il governo della Repubblica delle Rose continuò a lavorare in esilio per ancora qualche mese, Rosa per commemorare la caduta della sua isola stampò l’ultima serie di francobolli, che a quanto pare, sono ancora molto ricercati fra i collezionisti.
Proprio come quando ero bambino e mio papà mi diceva sempre “lo scherzo è bello quando dura poco”, lo scherzo dell’ingegnere Rosa è durato solamente 55 giorni, ma la storia della sua isola è sopravvissuta all’isola stessa.
Ragazzi non so voi come vi sentite ma io sono anche più triste di quando muore Goose!! 😢😢😢
Non è vero, lo guardo spesso e piango sempre… 😢😢
Per evitare che fatti simili accadessero ancora, l’ONU spostò il confine delle acque nazionali a 12 miglia dalla costa…. In tutto il mondo. Ad oggi, la distruzione dell’isola delle rose, è l’unica guerra d’invasione commessa dalla Repubblica Italiana.
L’ISOLA DELLE ROSE OGGI
Nel luglio 2009, proprio in occasione del 40° dall’affondamento, i sub del diving Dive Planet hanno ritrovato alcuni resti della struttura metallica e dei muri. Oggi, l’area in cui si trovava l’Isola delle Rose è un sito di immersioni adatto a tutti considerata la profondità massima di 12 metri. L’area è ricca di elementi di biologia e microbiologia, che è possibile trovare tra i vari resti della struttura. Mettiamola così, lo so che non è un’immersione che entrerà nella nostra lista di quelle da fare, ma se dovessimo farla, da quel che vedo nel video dell’immersione ci sentiremmo decisamente a casa nostra 😂😂.
P.S. Quando ho deciso di scrivere su questo sito, l’ho fatto con l’intento di parlare in particolare di cose inerenti la subacquea. Mi rendo conto che questo articolo, se non per una semplice immersione, ha veramente poco a che fare con il nostro sport. Vi prometto che i prossimi articoli tratteranno cose più subacquee e più serie (ma non necessariamente in maniera seria e noiosa). Tuttavia, credo valga la pena raccontare questa storia poco conosciuta. A chi non piace sapere di un uomo che ha avuto il coraggio di realizzare il suo sogno e già che era in ballo alzare il dito medio allo Stato? Inoltre pensateci bene, se Rosa negli anni 60 con un gruppetto di amici è riuscito a fare tutto tutto ciò, cosa ferma il gruppo NCD dal realizzare una barca, un habitat subacqueo o qualunque altro progetto verrà pensato per il futuro ??
P.P.S. Se volete approfondire l’argomento qui c’è un bel documentario sull’isola delle rose, contiene molte testimonianze e fotografie dell’epoca. Ovviamente è in Esperanto, per rimanere fedeli all’idea originale😅 (non è poi così male come lingua e anche abbastanza facile da capire) ma tutte le interviste sono in italiano. Se invece volete fondare anche voi la vostra micronazione, magari sul nostro Sebino per farla più nostrana, vi lascio anche un bel tutorial che ho trovato.
Per finire, se per caso vi stavate chiedendo come mai ho deciso di scrivere questo articolo, ringraziate Netflix… ha fatto un film mooooolto romanzato ma altrettanto simpatico e divertente…. Ve lo consiglio.
[Pat]