Si abbandona quella che una volta si chiamava “La Camuna” e si può seguire una sagola che taglia verso sud-ovest oppure quella che risale quasi perpendicolare alla prua del relitto. La prima conduce ad un tubo (Punto 6 – TUBO 1), posato a circa a -44 metri, presumibilmente metà di un cassero usato per gettare i piloni della provinciale; di scarsissimo interesse, salvo la possibilità di attraversarlo con molta attenzione.
La seconda conduce al primo dei due cannoni (Punto 7 – BIG GUN), posizionato a -24 metri. Si tratta di un pezzo di artiglieria controcarro di produzione francese, molto probabilmente requisito dai tedeschi nel corso dell’occupazione, che ha concluso la sua guerra dopo essere stato messo fuori uso e abbandonato affondandolo su una parete del lago di Lecco.
Alcuni dati dell’arma: Calibro: 47 mm – Peso del proiettile: 1,725 Kg – Gittata massima: 6.500 mt. – Peso: 1.050 Kg in modalità di tiro – Lunghezza: 2,49 mt. – Elevazione -13° 16,5° – Penetrazione della blindatura: da 80 mm a 200 mm. – Rotazione: 68°.
Seguendo sempre la sagola, spostandosi verso sud-ovest si raggiunge il secondo cannone (Punto 8 – GUN), posizionato a -21 metri, sempre recuperato dal lago di Lecco.
Era il cannone standard della categoria del British Army allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Veniva chiamato “2 libbre” in riferimento al peso della granata sparata dal cannone. Alcuni dati dell’arma: Calibro: 40 mm – Peso del proiettile: 1,08 Kg – Gittata massima: 455 mt. – Peso: 831,6 Kg in modalità di tiro – Penetrazione della blindatura: 53 mm. – Piattaforma girevole di 360°. Curiosa la canna esplosa, forse per renderlo inoffensivo, oppure distrutta dal calore dei ripetuti colpi di cui l’ultimo ancora all’interno della culatta.