Nel 2025 ci siamo “evoluti” in Ghost Diving Lombardy Lakes, un’iniziativa che nasce sempre sotto l’egida dell’organizzazione Ghost Diving, ereditando tutta l’esperienza e i recuperi effettuati dal 2015 dal gruppo North Central Divers come Ghost Diving Lake Iseo e, in precedenza, anche come “Ghost Fishing Lake Iseo”. La decisione di estendere in modo ufficiale il raggio di azione dal Sebino a tutti il laghi lombardi è stata la logica conseguenza dell’impegno che NCD ha profuso anche negli altri laghi della regione. L’aver assunto una posizione ufficiale nel progetto Ghost Diving aprirà sicuramente nuove possibilità di azione, riconoscibile e riconosciuta, a favore dei bacini di acque interne, visto che purtroppo anche qui le reti fantasma sono sempre un problema. Non solo continuano a pescare, ma purtroppo nel tempo si frantumano e rilasciano anche microplastiche e nanoplastiche, un problema che negli ultimi anni è diventato sempre più grave anche nelle acque dolci.
Già da marzo 2013 N.C.D. faceva parte ufficialmente del un nuovo progetto di respiro internazionale che si occupa di conservazione degli ambienti acquatici: GHOST DIVING.
Referenti all’interno del gruppo per il progetto dal 2024 sono:
Il problema è ciò che gli attrezzi da pesca fanno quando sono stati persi o abbandonati. Immaginate una rete da pesca che vaga e si aggrappa ad una scogliera o un relitto che viene abbracciato da una rete a strascico di un peschereccio. Reti, lenze, nasse o qualsiasi aggeggio artificiale progettato per la cattura di organismi marini che viene perso viene considerato come Ghostfishing o “pesca fantasma” proprio perché questi attrezzi continuano a catturare prede senza che nessuno sfrutti questa pesca, e questo problema sta interessando i già esauriti stock ittici commerciali. Il pesce catturato muore e, a sua volta diventa l’esca per attirare altro pesce che verrà catturato in quella stessa rete, creando così un circolo vizioso.
La questione della “pesca fantasma” è stata portata all’attenzione del mondo durante la 16° sessione del Comitato della FAO per la pesca nel mese di aprile 1985. A seguito del dibattito a COFI (Commissione per la Pesca), il Segretariato FAO ha pubblicato un studio approfondito del problema. La perdita di attrezzi da pesca è tra i più grandi assassini nei nostri oceani, e non solo a causa del loro numero. Letteralmente centinaia di chilometri di reti e lenze si perdono ogni anno a causa della natura dei nuovi materiali utilizzati per la produzione di questi tipi di attrezzi, che possono e manterranno la pesca per più decenni, forse anche per diversi secoli.