Di nuovo l’Airone
Iniziano le immersioni in pochi metri, e quindi dove andare, se non a visitare l’Airone
E’ un bel pò che non ci andiamo e la profondità è ben entro i limiti che ci siamo imposti. Quindi, senza esitare, ci ritroviamo tutti e sei (il fantastico 7 decide di rinunciare al ruolo di surface manager) alle 12:00 al covo e… via verso il Lido di Manerba. Arriviamo sulla spiaggia e già il colore dell’acqua lascia poco a sperare. Uno sciabordio torbido contro la ghiaia della spiaggia preannuncia un’immersione mediocre. Senza farci demoralizzare dalle premesse montiamo l’attrezzatura nel solito e consueto spirito goliardico.
Entriamo in acqua e le premesse lo confermano. Una visibilità di pochi metri ci accoglie, complice la sabbia che viene sollevata dalla risacca. GUE-EDGE e decidiamo di puntare direttamente l’isola, considerata la scarsa visibilità, e di navigare a bussola. Decidiamo una strategia per la perdita di una squadra e, vista la scarsa profondità, si stabilisce che dopo una ricerca di un paio di minuti si risale per ricongiungerci. Partiamo e dopo poche decine di metri già siamo costretti a fermarci per ricompattarci. Dopo un centinaio di metri, superata la zona sabbiosa, la visibilità migliora senza consentirci comunque di restare agevolmente entro il raggio concesso dalla visibilità. Siamo costretti a fermarci diverse volte sino a che raggiungiamo la parete dell’isola. Un rapido controllo evidenzia la perdita del terzo team, quello composto da Fabri e Steve. Non ci preoccupiamo in quanto Fabri era ultimo proprio perchè anche lui dotato di bussola. In ogni caso Foxed risale in superficie per cercare i dispersi come concordato.
L’attesa di Foxed si prolunga per diversi minuti senza che Steve e Fabri si palesino in superficie. Mentre attendiamo che il volontario in superficie ridiscenda, Ferru si lancia in una serie di esercizi, fresco del suo fiammante brevetto GUE. Finalmente Foxed ci raggiunge e deduciamo che il team3 si è diretto al relitto. Partiamo e lasciamo scorrere la parete alla nostra sinistra, rapiti dal disegno che la natura ha voluto realizzare con queste rocce cesellate. Poco dopo la parete lascia spazio ad una spianata ciottolosa che si apre davanti a noi per qualche minuto. Poco dopo la parete dell’altra isoletta si materializza rapidamente in una visibilità migliore. La percorriamo tutta sino a che giungiamo ad un’altra distesa di ciottoli. Saliamo leggermente e finalmente raggiungiamo il relitto.
Inizia il solito delirio e tutti che si fiondano dentro e fuori il relitto giocando quasi a rimpiattino. Dopo un pò, relativamente preoccupati dell’assenza del team 3 mandiamo Tato in superficie per verificare se si trovano i due dispersi. Niente da fare. Ormai il 55′ minuto d’immersione è scoccato ed è ora di rientrare. Mentre stiamo per partire, come d’incanto appaiono Fabri e Steve che a gesti ci spiegano di aver saltato l’Airone e di essersi diretti ben oltre. Resta giusto il tempo per un passaggio tutti insieme sulla prua e via, seguendo la parete. Giungiamo circa al punto in cui abbiamo preso contatto con la parete e ce ne stacchiamo seguendo la rotta inversa di quella tenuta all’andata.
Navighiamo questa volta tutti affiancato ad un paio di metri dal fondo sino a che non vediamo comparire i primi segni della spianata sabbiosa che ci conduce sino a riva, dove emergiamo nemmeno una decina di metri più a sinistra del punto di entrata. Smontiamo l’attrezzatura scherzando e schernendoci circa gli sforzi post immersione. Tra uno scherzo e l’altro comunque sono davvero i poveri Fabri e Steve (gli unici completamenti sani) che caricano il furgone . Saliamo sui furgoni e ci dirigiamo verso la birreria che la perizia di Ferru individua in pochi minuti. Una sana bevuta con dell’ottima rossa, un pò di focaccia e patatine ed un sacco di risate concludono il pomeriggio in compagnia. Stona un pò l’assenza di Red1 ma, contiamo di riaverlo con noi prossimamente. Terminato l’ingozzamento torniamo al covo dove, verso le sette, scarichiamo tutto per salutarci e dirigerci ognuno a casa propria, soddisfatti per essere stati nuovamente tutti insieme.
GAS: EAN 32
RT: 89′
Max. Prof. 12,3 m.
Min. Temp. 16°C