Abbiamo deciso di dedicare un altro sabato per effettuare un giro al relitto dell’ “Airone”. Per godere di un pò di luce in più rispetto al tuffo dell’ultima volta e certi di centrare l’obbiettivo direttamente, fissiamo la partenza dal covo per le 12:00.
Carichiamo tutto e per le 12:30 partiamo con direzione Garda, sotto un cielo grigio e qualche fiocco di neve. Tato e Fabri sul doblò stracarico e Ferru con il suo mezzo, accompagnato da Foxed e W67. Durante il viaggio realizziamo che il bibo di Wally probabilmente è mezzo scarico, cosa che appuriamo come vera una volta arrivati. La provvidenziale frusta di travaso rimedia all’imprevisto e, dopo una sana presa in giro del “colpevole” assembliamo l’attrezzatura e ci portiamo in acqua.
Soliti controlli e poi via! Una volta messa la testa sott’acqua ci troviamo di fronte ad una visibilità nettamente migliore rispetto alla volta scorsa e l’impressione di non essere al lago ma al mare non e’ proprio cosi’ irreale… Scooteriamo senza seguire la riva come la scorsa volta ma seguendo una rotta che dovrebbe portarci sulla parete dell’isola di San Biagio e quindi il fondo passa da sabbioso a ciottoloso in poco tempo. Resta tale sino a che non ci rendiamo conto di essere in prossimità dell’isola per l’apparire di alcuni massi.
Poco dopo appare la parete che ci accompagna sino al pianoro su cui e’ appoggiato il relitto dell’Airone. In effetti con la luce del pomeriggio la vista, anche con una visibilità che non è buona come poco prima, è infinitamente migliore di quella goduta la volta scorsa. Il relitto si vede quasi interamente e in pochi attimi è circondato da un gruppo di forsennati che lo percorre all’esterno e all’interno. Scopriamo che, a differenza di quanto avevamo creduto la volta scorsa, il motore è ancora presente. Lo perlustriamo con attenzione soprattutto per verificare se, in qualche modo, l’idea che ci e’ venuta è almeno ipotizzabile. In effetti il relitto sembra solido e diverse bitte sono ancora saldamente ancorate allo scafo. Mah! Vedremo! Se ha le gambe…. starà in piedi!
Ci perdiamo anche in qualche scherzo e, dopo una ventina di minuti di “ispezione”, decidiamo di rimetterci in viaggio per il ritorno. Ricomponiamo la squadra e partiamo tenendoci la parete alla nostra destra.
La parete scorre rapida ma sempre davvero scenografica. I giochi di luce sono affascinanti tanto quanto il disegno delle parete. La percorriamo senza interruzione sino a quando ci rendiamo conto di aver oltrepassato l’isola e quindi puntiamo alla rotta di rientro. Dopo una ventina di minuti guadagnamo la riva, questa volta sotto un cielo ancora luminoso e che si sta inaspettatamente aprendo con ampi squarci di azzurro. Smontiamo e carichiamo tutto sui due mezzi e questa volta una bella birretta artigianale non può mancare e così ci fermiamo in birreria dove, davanti a delle ottime medie ed a delle patatine calde, iniziamo la nostra desaturazione in allegria. Il rientro al covo è tranquillo ed alle 19:00 possiamo tornarcene soddisfatti a casa.
GAS: EAN 32
RT: 84′
Max. Prof. 15,4 m.
Min. Temp. 11,4°C
link al video