Dopo l’immersione di sabato scorso alle guglie, abbiamo pensato di percorrere una rotta in un’unica direzione, per dare un’occhiata al fondale su una distanza più estesa. All’appello mancano solo Steve e Tino che, oltre ad essere scomparsi non rispondono più nemmeno agli sms di Tato. Ci si trova come al solito alle 14:00 al covo, dove la NCDmobile attende già carica. Qualche minuto per misurare le cime che abbiamo rilevato oltre un mese fa per un altro lavoretto e partiamo in direzione Lecco con la seconda NCDmobile fornita da W67 (pick-up che sembra uscito da un salone di bellezza tanto è lustro e profumato!).
Raggiungiamo il Rapanui dove scarichiamo tutta l’attrezzatura (5 D12 + 5 S80 + 7 scooters) e, mentre Fabri e W67 vanno a lasciare un’auto all’altro capo del ns. prossimo percorso, Tato, Ferru e Foxed assemblano i gruppi ed iniziano a portare il materiale in spiaggia. Al ritorno degli autisti si scende in spiaggia e si salta in acqua. GUE-EDGE e via. L’acqua è abbastanza limpida ma insolitamente fredda. Prendiamo subito la quota di crociera stabilita intorno ai 30 metri e filiamo diritti verso le guglie, nostra prima destinazione.
Avanziamo spediti, senza mai fermarci e tenendo il gruppo compatto. Pochi minuti di navigazione e troviamo i relitti di due barchette che ci promettiamo, prima o poi, di spostare più vicine al Rapanui. Dopo circa 25 minuti incontriamo l’inizio della parete che ci accompagna alle guglie.
Un rapido sguardo e Fabri e Ferru cambiano, per sicurezza, gli scooter con quelli che hanno al traino Foxed e Tato; in questo modo abbiamo due scooters ancora carichi nel caso debbano essere usati.
Un rapido controllo e ripartiamo consapevoli di non essere ancora a metà del percorso previsto. La visibilità si mantiene sempre più che decente e la parete cede il posto ad una franata che si ridimensiona nella grandezza dei massi che si assottigliano, man man si procede verso sud, sino a diventare ghiaia. Ad un tratto troviamo il relitto di una piccola imbarcazione in vetroresina che sembra intatta. Ci perdiamo qualche minuto e ripartiamo fermandoci poco dopo di fronte al relitto di una barchetta in legno che sulla fiancata riporta il nome “Foxy Lady”. Ripartiamo prima che Foxed possa innamorarsene e continuiamo la nostra cavalcata. Ben presto il fondo torna fangoso e privo di interesse non fosse per un masso di roccia talmente scura da sembrare ossidiana. Tato si ferma per dare un’occhiata e si riparte. La luce che non proviene dalla superficie ci ricorda che siamo in acqua da diverso tempo e che si è fatto buio. Iniziamo e recuperare quota e poco dopo incrociamo alcune delle catenarie che trattengono i moli in superficie, che, apparendo come una foresta di kelp californiano, ci preannunciano la fine del ns. percorso. Quando riemergiamo scopriamo di aver tirato lungo e ci immergiamo di nuovo per rientrare di qualche centinaio di metri sino al punto stabilito per l’uscita.
Distanza percorsa: 2.750 m
Emergiamo sotto lo sguardo attonito di una coppia che resta incuriosita dagli scooters. Usciamo e, mentre i soliti Fabri e W67 vanno al Rapanui a riprendere il pickup di quest’ultimo, Foxed, Ferru e Tato smontano l’attrezzatura. Poco dopo, all’arrivo delle auto, si carica in fretta ed al buio tutta l’attrezzatura e si torna a casa. Non c’e’ nemmeno il tempo di una birretta in compagnia
Al covo si scarica tutto e, mentre si tolgono le batterie degli scooters si discute della prossima destinazione. Un saluto e tutti a casa. Stanchi ma soddisfatti.
GAS: EAN 32 RT: 93′ Max. Prof. 31,1 m. Min. Temp. 9,3 °C