Anche il giorno della befana ci siamo dedicati alla “nostra” galleria. Ritrovo alle 7:00 al covo e, una volta caricato il furgone, via lungo l’A4 verso la nostra destinazione. Siamo Foxed, Steve e Tato.
Oggi scegliamo l’ingresso a nord perche’ vorremmo curiosare un po’ a quote alte il tratto di parete che solitamente visitiamo piu’ sotto.
Il goal e’ ‘spazzare’ intorno ai 30 metri all’andata e ai 15 nel ritorno, la zona percorsa in circa 30′ direzione sud.
Solito GUE-EDGE e, dopo aver scoperto che Foxed ha un guanto semistagno, iniziamo l’immersione. […]
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Dopo esserci sistemati per bene intorno ai 5 metri, un rapido OK con le torce e ‘picchiamo’ verso i 30 metri trovando subito il salto della parete sulla verticale dell’ingresso. Ci assettiamo sui 29 metri che teniamo sino a raggiungere la prima franata.
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Qui, senza che ormai ci sorprendiamo, troviamo di nuovo traccia di residuati bellici in discreto numero. Dopo una rapida occhiata proseguiamo verso sud, con la parete a destra, sempre sulla batimetrica dei 30 metri. La franata scompare dopo pochi minuti per lasciare spazio ad una parete verticale davvero molto bella anche a questa profondità. La luce di questa giornata soleggiata riesce ad illuminare una parete dai disegni multiformi che, vista da una certa distanza, è davvero impressionante: un muro verticale che si perde nel nero del lago. Continuiamo e, verso il 28′ (tutti spesi alla medesima quota dei 30 metri circa) la parete lascia spazio ad una franata che, giusto il tempo di orientarsi, scopriamo essere la continuazione del pianoro individuato l’immersione precedente. Un rapido giretto e al 34′ Foxed chiama l’immersione a causa del guanto che, da quel che riesco a capire, ha lasciato infiltrare più acqua del previsto.
Iniziamo la risalita sulla verticale secondo il solito schema di minimum deco e, abbandonata l’idea di rientrare sui 15 metri, risaliamo sino ai 6 metri ed iniziamo il rientro.
Anche il rientro (almeno per me e Steve) è piacevole… la luce del mattino così vicino alla superfice rende i colori vivaci e la parete colorata.
Complice la serata precedente mi ‘stendo’ letteralmente sull’acqua lasciandomi trainare dallo scooter e… quasi m’addormento!!! 🙂
Un banco di piccoli pesci di cui non conosco il nome e la specie ci attraversa davanti al naso degli scooter come dei glass-fish nei relitti del Mar Rosso. Per un attimo l’immagine mi rapisce.
Poco dopo giungiamo al punto d’ingresso dopo circa 30′ e risaliamo sino alla superficie.
Appena fuori il rosario che recita Foxed non lascia spazio ad alcun dubbio: è fradicio! 🙁
Ci passiamo gli scooter con ancora i bibo addosso e raggiungiamo la piazzola dove abbiamo lasciato il furgone. Foxed, levatosi il guanto (in pratica lo taglia in minuti pezzetti con il coltello… e non è una battuta), scosta il polsino ed una cascatella d’acqua abbandona la sua muta.
Quando si la leva il sottomuta e lo strizza mi chiedo come abbia fatto a resistere piu’ di un’ora in quello stato… :-/
Il the di Stefano e le brioches di Foxed ci rascaldano un po’ mentre smontiamo tutto e carichiamo il furgone.
Un altro pezzo della “Galleria” è stato esplorato ed un po’ alla volta queste pareti trovano un ordine, consentendoci un disegno, anche se approssimativo e per ora solo mentale, d’insieme.