Come tutti i primi martedì del mese, c’è in programma il rilievo dei dati alle stazioni installate alla “galleria” del corno di Tavernola. Sul registro presenze sono indicati Red 1, Steve, Tato e Wally. Ritrovo al covo per le 19:00 e, caricato tutto sull’ NCD mobile di turno, si parte. A4 direzione Venezia, uscita a Ponte Oglio e poi la provinciale. Strada che ormai conosciamo e che ci conosce. Arriviamo al punto di immersione dove già ci attende Wally. Quattro chiacchere mentre si monta l’attrezzatura, e poco dopo siamo in acqua con gli scooters. Controlli reciproci e via.
Scendiamo lungo la linea di bottigliette sino alla stazione #1 dove Wally (che è incaricato delle misure) attacca la bindella al marker e, con quattro colpi di back kick frog, si sistema al limite della visibilità. Comunica i dati a Steve (che ha l’incarico di annotarli sul wet notes) e si parte, direzione stazione #2, che ci aspetta circa 10 minuti di scooter più avanti. Navighiamo veloci lungo il declivio fangoso sino a che, un tronco lungo e stretto che punta in basso non ci indica il punto in cui scendere. Passiamo dai 10 metri ai 25 in un attimo e sono sufficienti pochi minuti per individuare la stazione #2
Di nuovo si ripete la scena: Wally posiziona la testa della bindella e pinneggia all’indietro. Steve annota, oltre ai dati che gli indica Wally, anche i minuti di percorrenza che ha rilevato Tato. Red 1 illumina il campo e Tato riprende i due all’opera. La visibilità non è certo tra le migliori ma… insomma… ci si vede. Ok. Stazione rilevata. Un cenno con le torce e si riparte verso nord.
Questa volta il tragitto non e’ troppo lungo e dopo poco più di un paio di minuti ecco apparire tra la “nebbia” della sospensione il marker della stazione numero #3. Di nuovo Wally rileva la visibilità e Steve annota i dati che Wally gli comunica a gesti. Un rapido gesto d’intesa e immediatamente siamo nuovamente in viaggio verso nord. La parete presto scompare alla nostra quota per lasciare spazio ad una franata che ci accompagna sino a quando non vediamo profilarsi la parete su cui abbiamo fissato il marker della stazione numero #4. Ci fermiamo in prossimità della stazione ed effettuiamo anche questa misura. A vedere i miei compagni sembra che abbiano sempre fatto solo quello. Con un sorrisetto dietro la maschera ricordo quando, per ore, giorni e mesi in piscina ed al lago, erano alla disperata ricerca di un assetto che ora sfoggiano come fosse uno stato naturale. E’ un piacere vederli lavorare, sospesi nel vuoto, trattenuti solo dalla propria abilità ormai metabolizzata, consci di avere altre decine di metri sotto di loro e così distanti dal fondo che la miscela che respiriamo rende pericolosamente proibitivo.
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Si raccolgono e si annotano i dati della stazione #4 che, essendo la più profonda, ci regala una visibilità migliore e si parte nuovamente. La parete scorre rapida alla nostra sinistra . Percorsi poche decine di metri un rapido movimento delle torcia di uno dei miei compagni che mi stanno dietro, disegna una linea orizzontale contro la parete. Mi fermo e mi giro. Vedo Wally fermo che indica che il suo scooter va troppo lento. Proviamo a farlo passare avanti ma evidentemente c’è qualcosa che non va perchè, rispetto a noi, è praticamente fermo. Probabilmente la batteria che ho preparato non era completamente carica. Nostro malgrado non possiamo fare altro che tornare mestamente sui nostri passi, consci che dobbiamo percorrere circa 600 metri per poter rientrare, in due con un solo scooter. Mi giro e lascio che Wally agguanti il mio crotch. Uno strattone indica l’ “aggancio” e quindi partiamo. Dopo qualche minuto necessario ad assecondare la lunghezza di Wally finalmente troviamo una postura di rispettivo comfort e navighiamo tranquilli sino al punto di emersione. Purtroppo non ci e’ stato possibile chiudere il rilievo di tutte le stazioni ma sarà cosa che faremo sicuramente prossimamente, in occasione del prossimo rilievo. La serata si conclude in allegria davanti alla canonica pizza & beer
GAS: EAN 32 RT: 70′ Max. Prof. 35,3 m. Min. Temp. 8°C