I fantastici quattro (gli unici reduci da festivita’ e malanni) si danno appuntamento per l’immersione di chiusura di quest’anno trascorso insieme. La giornata si preannuncia davvero promettente sia sotto il profilo meteo che dal punto di vista dell’immersione che andremo a fare: la “draga di Gargagnano”. L’unico che gia’ ci ha fatto un tuffo sopra e’ Ferru ma ci era stato con una barca. Noi invece partiremo da un piccolissimo porticciolo le cui coordinate ci sono state fornite da Lodo e, con gli scooters, raggiungeremo il punto. Il ritrovo e’ per le 8:00 al covo dove ci ritroviamo tutti puntualissimi con una gradita sorpresa: Loredana ha accompagnato il maritino (W67) e quindi e’ l’occasione per porgerle gli auguri di buon anno a nome di tutto l’NCD. Io ho caricato gia’ l’attrezzatura la sera prima quando ho dovuto svuotare 4 bibo di EAN32, ricaricando anche le deco con 50% e quindi dentro borse e ceste e via verso la nostra destinazione. Il viaggio e’ l’occasione per scambiare quattro chiacchere sull’anno che si sta chiudendo e sul prossimo. Dopo qualche piccola difficolta’ giungiamo al caratteristico borgo “San Giacomo” dove una sbarra ci dice che siamo arrivati nel posto giusto. Il microscopico porticciolo ci accoglie con un sole abbagliante ed un lago che, mentre prepariamo le attrezzature, s’increspa sotto una lieve brezza.
Prepariamo gli scooters (il mio monta anche la telecamera), le deco e c’infiliamo nelle mute, curiosi di verificare se la visibilita’ e’ ottima come speriamo. Il piano prevede una scooterata intorno ai 10 metri per 15 minuti, per scendere su una franata sino a trovare la draga. GUE-EDGE e via. Scendiamo in un’acqua limpida che impietosamente ci rende la vista di una discarica da pescheria.
Il fondo e’ tappezzato dai resti della pulizia del pescato in uno spettacolo che per qualche secondo ci priva del piacere di avere una visibilita’ cosi’ notevole.
Ci spostiamo verso nord di qualche metro e ci sistemiamo. Ferru prende le misure dello scooter nuovo e dopo qualche piccolo imprevisto subito sistemato, ci mettiamo in formazione e al 4′ partiamo. Il fondo ci scorre sotto rapidamente, la sabbia chiara viene interrotta solo da alcune fasce piu’ scure di alghe e da qualche piccola roccia e rende ancora piu’ luminosa la vista. Al 19′ scendiamo quasi in verticale e la sabbia lascia il posto ad una franata che ci accompagna sino al relitto di nostro interesse. La vediamo subito, coricata sul fondo, con il braccio artigliato proteso obliquo verso il fondo.
Non la immaginavo di queste dimensioni e, in una luce cosi’ particolare, sembra addirittura ‘bella’. Certo, non e’ un relitto d’interesse particolare ma ha dimensioni insolite per il ‘ferro’ che solitamente ci riserva il lago e quindi ci godiamo la vista di questo chiattone coricato. Lo spazio tra i due scafi e’ un invito e cosi’ m’infilo per passare da quello che una volta era la chiglia al ponte sollevando la deco e cercando di non prendere contatto con il relitto. Sbuco dall’altra parte giusto in tempo per prendere due riprese dei miei compagni che mi scorrazzano davanti.
Non ho idea di quanto sia lunga complessivamente ma la vista la coglie nel suo insieme ed e’ davvero entusiasmante poter godere di una visibilita’ cosi’, dopo la ‘nebbia’ sofferta all’Iseo dopo le piogge di novembre. Ci giriamo intorno diverse volte scherzando rincorrendoci a vicenda e ci perdiamo a cercare d’immaginarla in assetto corretto ed in azione sulla superficie del lago. Davvero interessante quell’ingranaggio enorme e completamente esposto che rende l’idea della potenza che serviva per azionarlo… le torce lo incendiano ripetutamente mandandomi fuori fuoco la telecamera a cui stupidamente non ho impostato il fuoco manuale prima di chiuderla nella custodia.
Purtroppo il tempo di fondo e’ sempre meno di quello che si vorrebbe e, come tutte le cose belle anche questa ha un termine. Chiamo l’immersione e ci rimettiamo in formazione per ripartire in direzione sud. E’ previsto che si raggiungano i 21 scooterando. Una volta raggiunta la quota passiamo al 50 e, dopo i classici 5 minuti risaliamo spendendo il tempo in quota a rientrare con gli scooters. Il fondo chiaro ci riaccompagna sino ai primi corpi morti a cui sono collegate le catene di ormeggio e in poco tempo arriviamo di nuovo alla ‘pescheria’ dove riponiamo gli erogatori del ntrox e ci sistemiamo prima di uscire… giusto il tempo di fare due scatti ai miei compagni d’avventura
Usciamo e la brezza che prima aveva leggermente mosso il lago si e’ placata e la superficie e’ quasi calma. il sole e’ forte ed il cielo terso amplificandoci il piacere ancora fresco per la bellissima immersione. Tiriamo a secco gli scooter e le deco e guadagnamo la distanza che ci separa dal furgone. Ci svestiamo delle mute ed in un paio di viaggi tutto il materiale e’ pronto per essere caricato. Steve ci rifocilla con dell’ottimo the caldo e Wally con dei wafers senza zucchero. L’entusismo e’ palpabile e la promessa e’ di rifarla anche con gli assenti, tutti e sette insieme!
Saliamo quasi a malincuore sul furgone e ci mettiamo alla ricerca di un locale dove dar pace alla fame che ci ha presi tutti… In effetti sono ormai quasi le 13:30 e lo stomaco brontola. Troviamo una pizzeria dove pranziamo dopo di che rientriamo allegri al covo dove scarichiamo tutto e Lory viene a ritirare il piu’ piccolo.
Che aggiungere d’altro se non la considerazione di aver trascorso un anno davvero intenso, ricco di progetti e di attivita’, con una forte presenza in acqua e con una migliorata operativita’? Ora siamo davvero un gruppo che riesce a muoversi all’unisono ed in modo coordinato. Sono davvero contento… quindi… auguri per uno splendido 2013 a tutti e soprattutto all’NCD!!!
GAS: 21/35+EAN50
RT: 101′
Max. Prof. 43,7 m.
Min. Temp. 9,5°C