Un rapido resoconto da parte di tutti e tre (Paolo e’ andato a casa direttamente) e ci salutiamo, dandoci appuntamento probabilmente per giovedi’.
Preparo due bibo di 21/35 dopo aver gia’ approntato nel pomeriggio un D12 tre S80 di EAN50, tre bombolini di argon e caricato torce e scooter: mi meriterei un monumento… credo :-p
Domenica 1/04
Alla mattina ore 7:00 siamo gia’ al covo! Io Foxed e… UDITE UDITE… Zio Ferru! 🙂 Dopo un’assenza lunghissima ecco Ferruccio di nuovo con noi. Carichiamo tutto sul furgone messo a disposizione dal nostro sponsor (:-)) e partiamo con direzione lago di Como.
Arrivati al parcheggio approntiamo tutta l’attrezzatura e con diversi viaggi la trasportiamo sino alla riva del lago, traversando piu’ volte il prato dei surfer. Mentre appoggiamo gli scooter troviamo due apneisti con muta mimetica in spaccato di neoprene d’ordinanza e la faccia delusa per l’assenza di pesce. Scambiamo due parole e torniamo per infilarci le mute.
In quattro e quatt’otto siamo in acqua. GUE-EDGE e Ferru scopre il guanto destro che fa acqua. Cerca di levarselo prima che si bagni tutto il braccio ma, scopriremo poi, senza successo. S’infila uno dei guanti che Foxed ha in tasca e partiamo. Traversiamo la foce del torrente e arriviamo quasi precisamente (10 metri di troppo!) sul punto di discesa dopo nemmeno una decina di minuti di scooter. Scendiamo molto lentamente e arriviamo a 43 metri dove troviamo come l’avevamo lasciato piu’ di un anno fa il cannone con ancora l’imbracatura che avevamo preparato. La vsibilita’ non e’ delle migliori e decidiamo di fare un tiro di scooter verso sinistra. La parete nonostante la scarsa visibilita’ mostra il candore del suo calcare. Procediamo in formazione l’uno in fianco all’altro, Foxed contro la parete, Ferru al centro io all’esterno. Ad un certo punto vedo sparire senza alcun preavviso i nasi degli scooters dei miei due buddys e mi giro.
Spariti!
Faccio un metro e li scopro sghignazzanti letteralmente ‘spiacciccati’ su una sporgenza della partete, una specie di quinta da teatro sommerso in cui i due si sono ficcati. Ridiamo e riprendiamo la nostra rotta. Abbiamo pianificato 35@45 ma una specie di pianoro mi incuriosisce e quindi scendiamo sino a 50 metri. Non c’e’ poggiato nulla, come avevo sperato e quindi continuiamo.
Alla pressione convenuta torniamo sui nostri passi e Foxed trova diverse granate da mortaio in bilico sulla parete. Ci attardiamo un attimo e poi decidiamo di risalire, iniziando la decompressione. Primo deepstop a 36 e via sino ai 21 dove switchiamo al 50. Proprio quando sto chiamando la quota successiva al termine dei 5 minuti vedo Foxed che traffica con l’erogatore. Lo osservo e vedo che passa al back-gas e di nuovo al 50 ma in un mare di bolle! Gli e’ saltato l’oring del canotto del secondo stadio 🙂
Gli chiedo di fermarsi, saliamo a 18 e scambiamo le nostre deco. Prendo la sua e smonto il secondo stadio e addirittura non riesco a trovare l’o-ring che presumibilmente si e’ rotto e si e’ perso in acqua nel separare la frusta. Mi metto il secondo stadio in tasca e dopo aver raddoppiato il tempo in quota, risaliamo ai 15 dove tento di respirare direttamente dalla frusta… devo dire che mi ricordavo fosse molto piu’ semplice e quindi desisto 8-). Monto il secondo stadio ed inizio a respirarci nonostante la copiosa perdita che mi sfonda l’orecchio destro per il rumore prodotto dalle bolle 🙂
Concerto che mi accompagnera’ sino alla superficie dove giungo felice di ‘spegnere’ quel frastuono passando di nuovo al back-gas mentre rientriamo al punto d’entrata scooterando sui 3 metri.
Arriviamo alla ‘spiaggia’ e troviamo degli amanti del plen-air che stanno arrostendo qualcosa su una griglia. Quasi si spaventano vedendoci affiorare in superficie ed un cagnolino nero mostra tutta la sua diffidenza nei nostri confronti abbaiandoci contro minaccioso.